Un nuovo colore, la copertura dei fili bianchi, un boost di luminosità e freschezza per il viso: una nuova tinta capelli, appena fatta, cambia la vita rendendoci subito più belle. Anche per questo, per molte di noi, la tinta è un vero e proprio appuntamento fisso, cui non possiamo proprio rinunciare, almeno una volta al mese.
Complici i fili bianchi, la ricrescita o la perdita di luminosità del colore, è difficile resistere più di 30 giorni senza dare una rinfrescata alla nuance dei capelli dal proprio parrucchiere. E ogni volta che l’appuntamento si avvicina, la tentazione è forte. Quella tinta capelli pubblicizzata in Tv, piazzata sullo scaffale degli store dai quali passiamo per fare la spesa, ha davvero un prezzo invitante rispetto al servizio colore fatto dal parrucchiere. Che fare? Comprarla o rimandare tutto al prossimo appuntamento in salone?
A rispondere alla domanda è la tricologa Tamara Rosso Duva. È lei a dirci che, conti alla mano, alla fine, acquistando la tinta negli store commerciali, andremo perfino a spendere di più nel lungo termine. Il tutto con risultati decisamente più scadenti e innaturali per il nostro look.
La tinta capelli, un trattamento chimico
Parliamoci chiaro: le tinte per i capelli sono trattamenti chimici che ne modificano la struttura. Per cambiare colore, infatti, occorre modificare i pigmenti naturali dello stelo e sostituirli con altri artificiali. Non serve un esperto per capire che si tratta di un vero e proprio processo chimico.
Ecco perché non è infrequente che a livello cutaneo si manifestino disturbi come prurito e irritazione della pelle, oltre che cute arrossata. Le alterazioni possono colpire anche le lunghezze del capello con fratture, fragilità e le immancabili doppie punte.
Occorre, però, fare un distinguo, perché ci sono due tipi di tinte. Quelle professionali, utilizzate dai parrucchieri, e le cosiddette tinte commerciali, reperibili sugli scaffali dei principali store. Queste ultime, nonostante le evoluzioni tecnologiche subite negli anni, hanno tutte in comune una caratteristica: devono poter coprire qualsiasi tipologia e quantità di capello bianco. Morale: il prodotto colorante ‘fai da te’ è generalmente super coprente, con una resa a effetto verniciato, decisamente poco naturale.
E non finisce qui. Acquistando e usando frequentemente questo genere di tinte, si danneggia la struttura del nostro capello, che diventerà via via opaco, disidratato, perdendo corposità e lucentezza. Infatti, le loro formulazioni sono cariche di metalli pesanti a altri ingredienti meno costosi di quelli delle tinte professionali, ma anche meno rispettosi della salute delle chiome. Le tinte del supermercato alla lunga ci costringono a ricorrere a un’infinità di trattamenti ristrutturanti e illuminanti a casa e dal parrucchiere.
Ecco perché sarebbe meglio limitare la scelta di colorazioni fai da te, da utilizzare eventualmente solo in vere e proprie situazioni di ‘emergenza’.
Una questione di risultato e armocromia
È vero: scegliere la colorazione in salone significa perdere (o investire, dipende dai punti di vista) diverse ore, mettendo in conto anche una spesa finale non indifferente. Eppure, la resa estetica di un colore fatto a casa non sarà mai brillante e, soprattutto, naturale come quella ottenuta da un professionista nel suo salone.
Tra l’altro, la scelta del colore non è affatto scontata. Certamente, sarà il parrucchiere, che conosce le leggi dell’armocromia, a individuare la nuance più adatta a incarnato, viso e personalità di ciascuna. Accordare il colore e l’intensità della tinta capelli all’incarnato e alle iridi, con un effetto su misura che spesso mette insieme più tecniche, non è un gioco da ragazze.
Inoltre, in salone è facile che il professionista scelga di ultimare il servizio colore con l’applicazione di un trattamento glossy lucidante e/o con una maschera rinforzante e rimpolpante tutte le volte che si ritroverà a lavorare su un capello particolarmente stressato.
La tinta ‘fai da te’ o il colore fatto del parrucchiere, quindi, non avranno mai lo stesso risultato. Sono due cose diverse.
Tinta a casa o dal parrucchiere? Le 5 differenze
- Ogni capello ha la su struttura e la sua storia fatta di precedenti tinte, trattamenti chimici, decolorazioni, ecc. Il parrucchiere, anche quando non ci fate caso, studia e analizza lo stelo prima di applicare il colore e lo prepara su misura. Inoltre, studia la giusta combinazione di nuance per esaltarne i riflessi, rafforzarne la tenuta e non danneggiare i capelli. Il colore acquistato già pronto sullo scaffale o preparato con il fai da te, non garantisce nessuna di queste cose.
- La maggior parte dei prodotti ‘pronti’ contiene una consistente quantità di acqua ossigenata. Questo perché deve agevolare una pronta schiaritura dei capelli senza tener conto della quantità che effettivamente sarebbe necessaria in base alla qualità e alle dimensioni dello stelo. Vi siete mai chiesti perché il parrucchiere pesa la tinta e l’acqua ossigenata con un bilancino di precisione? Ma proprio per non utilizzare quest’ultima in quantità eccessiva e non danneggiare inutilmente i capelli!
- Molto spesso, per ottenere un effetto omogeneo, è necessario trattare la ricrescita diversamente dalle lunghezze. Il parrucchiere può preparare due o più sfumature di colore e applicarle con tecniche e tempi differenti. Ovviamente, con un prodotto pronto questo non è possibile.
- Per ottenere il colore desiderato non è sufficiente guardare la cartella colori e scegliere il colore come se fosse un abito. La resa di un colore è assolutamente personale e dipende dalla base, dalla struttura e dalle condizioni di salute del capello. Se provate a colorare con un pennarello marrone un pezzo di carta bianca o un pezzo di carta rossa non otterrete lo stesso risultato, eppure il principio è lo stesso. Chiaro?
- L’applicazione del colore è un passaggio fondamentale per una buona resa: il parrucchiere professionista sa come dosarlo. Voi a casa, davanti allo specchio e con i guanti monouso, avrete mille difficoltà in più.
Tamara Rosso Duva, tricologa, una delle più grandi esperte di capelli in Italia.
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