Le sfide del web, la pandemia, l’incertezza economica: i parrucchieri hanno vissuto un periodo davvero impegnativo. In tanti adesso si interrogano sul futuro chiedendosi come sarà. In molti, però, hanno già capito come di sicuro non sarà. Sì, perché un salone d’acconciatura con pochi servizi, scarsamente illuminato, con gli arredi stantii e i prodotti impolverati abbandonati sugli scaffali domani sarà già chiuso. Sopravviverà solo chi sarà stato capace di cogliere le opportunità di questo poliedrico periodo di cambiamento, carico di problemi ma anche foriero di opportunità.
E così, quando Giannantonio Negretti, nel momento in cui tutti gli altri imprenditori della cosmesi stavano tirando i remi in barca tra chiusure forzate e vendite a picco, ha deciso di investire per creare il liceo Poliestetico della bellezza, ha infranto tante regole non scritte. Il suo ‘Poliestetico’ è un progetto davvero ambizioso anche per il titolare di un colosso della cosmesi professionale come Ng Group. Una sfida pazzesca in un momento come questo.
In testa questo imprenditore bresciano ha fissa l’idea di offrire a tutti i costi (letteralmente) una nuova formazione umanistica a parrucchieri ed estetiste. Probabilmente, ha in mente anche il futuro dei saloni e dei prodotti professionali di bellezza.
Il guaio per tutti quelli che questa idea non l’hanno avuta, è che ci sono i presupposti perché possa funzionare e diventare un autentico motore del futuro per gli operatori della bellezza. Proprio perché domani i saloni d’acconciatura ed estetica dall’allure polverosa avranno già chiuso. Non solo. All’interno del Poliestetico, che doveva essere semplicemente una scuola di formazione per parrucchieri ed estetiste, ma che è diventato un vero e proprio liceo della bellezza, c’è anche il salone del futuro. Un salone di bellezza che funziona già a pieno ritmo tra servizi multicanale, sale privè e aree spa. A gestirlo (e a farlo fatturare) non sono manager dell’acconciatura, ma i docenti stessi del Poliestetico con i loro alunni.
Non ci credete? Facciamo un salto virtuale in questa realtà con chi l’ha creata: Giannantonio Negretti.
Giannatonio, siamo a Paderno Dugnano, in provincia di Milano. È qui che sorge il Poliestetico per la nuova formazione di acconciatori ed estetiste. Cosa si insegna di diverso nella scuola che hai creato?
Nei dettagli lo scoprirete solo nel giorno dell’inaugurazione vera e propria, il 6 ottobre 2021. Nessuna anticipazione prima di quella data. Vi posso solo dire che si tratta di una nuova categoria di accademia. Un passo rivoluzionario che ribalta l’idea stantia per cui sono solo gli ‘scarti’ della scuola, quei ragazzi che non hanno accesso ai licei, a intraprendere la formazione professionale per diventare acconciatori ed estetiste.
Insomma, a me sembra evidente. Quando un mattino ti alzi e ti vedi con le prime rughe, corri dall’estetista e ti affidi a lei per migliorare la tua immagine e tornare a sorridere. Ma come? Non era lei quella ragazza che non riusciva a scuola? Adesso è diventata brava e degna della massima fiducia? C’è qualcosa che non va in tutto questo processo. Con il Poliestetico e i suoi nuovi programmi formativi cerco semplicemente di riallineare le realtà. Di spezzare la catena penalizzante della formazione professionale restituendole una dignità umanistica che le appartiene da sempre. Estetista sarà colei cui ci affidiamo per la nostra immagine, sicuri di avere a che fare con una esperta di estetica in senso classico. Lo stesso discorso vale per l’acconciatore, che verrà formato con cura nella disciplina umanistica della bellezza. Nel programma non mancheranno matematica, fisica e letteratura italiana.
Sì, sarà una rivoluzione copernicana. Io non vedo l’ora. Una sola anticipazione, in concreto: le nostre aule sono state progettate secondo i principi dell’epigenetica, con decorazioni alle pareti, aromi e luci per stimolare l’apprendimento. Di più non posso dirvi, per ora.
Adesso si parla tanto di multicanalità, di nuove aperture del mercato professionale dell’acconciatura e l’estetica. Ma questo alla fine cosa significa per un parrucchiere o un’estetista?
Significa cambiare il proprio salone di bellezza, accogliere nuovi servizi trasversali, dall’acconciatura all’estetica fino alle coccole Spa. Il Poliestetico formerà i suoi ragazzi in questa direzione a partire dai banchi di scuola. All’interno del Poliestetico, che è già di per sé un progetto ambizioso, abbiamo realizzato un vero e proprio salone di bellezza, un negozio di 300 mq che funziona a tutti gli effetti con la clientela esterna.
Il salone ha un barber corner, uno d’acconciatura, un nail bar, una sala di estetica e perfino un’area privé con uno spazio personale privato per chi desidera un po’ di intimità. A far funzionare questo grandissimo negozio saranno i docenti con i loro ragazzi. Ci sarà anche una zona retail per la vendita dei prodotti: gli alunni impareranno fin dai primi giorni di scuola a far funzionare un salone super complesso, al passo con il cambiamento del mercato. Purtroppo, chi non impara a farlo, oggi rischia semplicemente di essere tagliato fuori da tutto.
C’è un’ombra sull’orizzonte dei parrucchieri e delle estetiste: la vendita dei loro prodotti a un prezzo inferiore in canali distributivi più competitivi, come il mass market e gli e-shop. Sinceramente, cosa ne pensi?
La verità è che ci muoviamo tutti in un libero mercato. Parrucchieri ed estetiste dovrebbero scegliere come partner imprenditori appassionati del loro mestiere. Imprenditori che faranno sì che il prodotto venduto in salone non si possa mai trovare altrove a un prezzo inferiore. Non lo dico per tirare la classica acqua al mio mulino. Di fatto, tutti gli imprenditori sono in grado di controllare i giri e i canali distributivi in cui finisce la loro merce. Le sorprese possono essere poche. Può verificarsi, certamente, un evento di concorrenza sleale: qualcuno decide di svendere il tuo prodotto per attirare clienti. Per esempio, in un supermercato: qui puoi fare poco. Anche sui prodotti falsi il margine di movimento è scarso. Il problema è quando c’è vera e propria collusione: quando il produttore vende il suo prodotto per parrucchieri ed estetiste a un prezzo inferiore in un altro canale, penalizzandoli.
E attenzione, io non sto dicendo che è possibile vendere i propri prodotti solo a parrucchieri ed estetiste. No, siamo davvero in un libero mercato. Io posso vendere anche sugli e-shop. Ma se uno mio shampoo è in vendita a 14 euro dal parrucchiere, dovrò sicuramente fare in modo che sia reperibile online a 16 euro, solo per chi non trova quel prodotto in salone. La dinamica è chiara, no? Non occorre un genio per sapersi orientare. Basta scuse!
Nella foto di cover Giannantonio Negretti, titolare di Ng Group.