“Come scegliere un taglio capelli? Semplicissimo: basta trovare un parrucchiere capace di ascoltarti davvero”. A dirlo è Fabio D’Onofrio, un artista che non ama i tradizionali saloni d’acconciatura e riceve solo un cliente alla volta in un piccolo laboratorio artistico. “Per un buon taglio”, aggiunge, “non ci sono regole fisse. La cosa migliore è procedere in modo intuitivo solo dopo aver ascoltato tutti i desideri di chi si affida a te per la sua immagine”.
Fabio non è il classico parrucchiere: non seguo i tagli e le tendenze del momento. Non lavora nemmeno in salone: ha aperto laboratori che chiama Hair Talks. A ogni cliente dedica un’ora, ma i primi 20 minuti sono riservati interamente alle domande e all’ascolto.
I sogni possono avverarsi
“Qual è la tua meta, il tuo desiderio ultimo? Dove vorresti arrivare con i tuoi capelli se i sogni potessero realizzarsi? Sono queste le domande di routine che rivolgo a tutti. Una volta che ho ascoltato le risposte, procedo analizzando il capello. Poi mi informo sulle abitudini di vita e il tempo che ciascuno ha a disposizione per i propri capelli. E sapete una cosa? Tutti mi dicono che non hanno proprio tempo: nessuno pensa di avere per sé nemmeno i minuti necessari per spazzolarsi”.
Adesso i laboratori di Fabio D’Onofrio sono diventati due: uno a Milano e uno a Roma. Lui li raggiunge in rotazione e non disdegna di ricevere i clienti in giro per l’Italia. Per esempio, a metà dicembre 2025 sarà Treviso per un evento di arte e cultura. E la formula del laboratorio e dell’ascolto non sono le uniche novità che lo contraddistinguono.
I capelli si lavano a casa
“A differenza di tutti gli altri parrucchieri, non lavo i capelli. Io faccio il cosiddetto ‘dry cut’, il taglio su capello asciutto, precedentemente lavato a casa. A mio giudizio, è profondamente sbagliato lavare la chioma prima di procedere con il taglio, semplicemente perché nessun capello, da bagnato, ha la sua forma naturale. Tagliare i capelli quando sono bagnati non permette di prevedere come cadranno e cosa accadrà una volta che saranno asciutti”.
L’inganno della piega

“Considero inutile anche la piega. Un bel taglio si vede senza piega: è così che lo vedrai anche tu quando ti laverai i capelli a casa. La piega per certi versi è un inganno temporaneo che non ti dice come stai veramente con quel nuovo look: per questo, la evito. La gente a casa non si fa mai la piega. I miei tagli non ti costringono a tornare costantemente in salone. Ti lasciano libero di tornare anche dopo tre o quattro mesi. Desidero offrire un servizio autentico, che non prenda in giro le persone”.
La passione per i ricci

“Spesso il cliente non ha il linguaggio tecnico adeguato a farsi capire. Per questo, ho scelto di non avere i minuti contati per ascoltarlo. È fondamentale comprendere quale rapporto ciascuno ha con i propri capelli e la loro texture. Diciamo che sono specializzato su quelli considerati più difficili: i ricci e mossi. Da me spesso vengono donne dai 25 ai 55 che sono state traumatizzate in età adolescenziale per il loro capello. La madre o la zia le avevano detto che i ricci non stanno bene e vanno piastrati. È una menzogna dalla quale devono liberarsi. Io non utilizzo né piastra né ferro caldo. Al massimo, utilizzo il diffusore: rispetto la forma naturale di tutti i capelli”.
“I capelli crespi non sono altro che capelli ricci piastrati e bistrattati per anni. In pratica un capello crespo è un riccio che è stato trattato da capello liscio: il cliente non sa cosa fare. Per esempio, si asciugano i capelli con l’aria diretta del phon e la spazzola. In questo modo, si interferisce con il movimento naturale, il capello si gonfia. E il crespo è assicurato”.
L’importanza del prodotto di styling
Per permettere a tutti di mantenere i capelli impeccabili anche a casa, la consulenza di Fabio è a dir poco approfondita. Si informa sulla frequenza con cui si fa lo shampoo e sul modo in cui si asciugano i capelli. A volte, basta semplicemente il giusto prodotto di styling per tenere in ordine il nuovo taglio.
“Tutti abbiamo un potenziale d’immagine al 100%. Contano il taglio, l’asciugatura e i prodotti di styling. Direi che shampoo e balsamo sono una parte minima nel risultato finale: dopo il risciacquo non ne rimane quasi nulla e il loro impatto è minimo. A meno di non usare prodotti scadenti o non adatti alla texture dei capelli.. Il prodotto di styling risolve molti problemi. Rimane il ‘coat’, la formula senza risciacquo: è questo a fare la differenza e cambiare veramente il capello”.
L’outsider
Molti parrucchieri tradizionali sostengono Fabio, altri, ligi alla scuola classica, non lo apprezzano. E si capisce perché.
“Io taglio il capello seguendo l’intuito, guardando come cade e come si muove: non seguo le regole accademiche. Sono un outsider. Detesto le pieghe, le faccio solo come servizio extra. Preferisco le ‘messe in posa’: inumidisco il capello, applico il prodotto di styling, lo metto in posa e faccio asciugare all’aria o con il diffusore. Spiego sempre nei minimi dettagli come procedere a casa e consiglio anche varianti di ‘messa in posa’. Voglio che i miei clienti raggiungano il massimo del loro potenziale e siano fondamentalmente indipendenti da me”.



