Riconoscere un bravo parrucchiere è una questione di istinto. Un po’ come nell’amicizia, si capisce subito se ci si troverà bene insieme e se ci troviamo di fronte a una persona che merita la nostra fiducia. Oggi, tra l’altro, ricorre il Girlfriends day, che celebra l’amicizia tra donne e la capacità di supportarsi l’una con l’altra in tutte le occasioni. Un rapporto che ricorda da vicino quello della donna con la sua parrucchiera del cuore. Tra confidenze, desideri e aspirazioni, con l’acconciatore di fiducia condividiamo giorno dopo giorno i momenti belli e brutti della nostra vita.
Come in tutte le amicizie, però, nel tempo nascono regole non scritte che vanno rispettate da entrambe le parti. E se i doveri della cliente sono quelli di prenotare con adeguato anticipo ed essere puntuale rispettando l’orario degli appuntamenti, il ruolo del parrucchiere è un po’ più complesso.
I consigli per riconoscere un bravo parrucchiere sono soggettivi. Proprio perché si tratta di un rapporto simile a quello dell’amicizia, lasciano il tempo che trovano. Tuttavia, ci sono segnali che non andrebbero mai sottovalutati.
1. Taglio e colore eseguiti con spirito di osservazione
Le tecniche innovative di taglio e di colorazione si notano subito, anche se non si è particolarmente esperte. Per esempio, per stabilire ‘a prima vista’ se un parrucchiere è bravo nel taglio, basta osservare un piccolo dettaglio. Quando, oltre che su forbici, forcine e ciocche, osserva il risultato del suo lavoro sul vostro viso tra una sforbiciata e l’altra, sta sicuramente personalizzando il vostro look. Questo significa che non esegue pedissequamente le tecniche imparate, ma è capace di rielaborarle per valorizzarvi.
Lo stesso vale per la colorazione. La capacità di creare le sfumature desiderate ottenendo un risultato naturale e armonioso, anche su colori pastello, è sinonimo di bravura.
2. Disponibilità all’ascolto
Chiedervi cosa desiderate fare una volta varcata la soglia del salone, non significa saper ascoltare. Prima di farvi sedere al lavatesta, un bravo parrucchiere si prenderà cinque minuti di tempo per ascoltare le vostre esigenze, comprendere gli obiettivi che volete raggiungere e darvi i suggerimenti più opportuni. È la fase della consulenza: un momento indispensabile nel rapporto di fiducia tra donna e parrucchiere. Da pretendere ogni volta che mettete piede in un salone.
3. Capacità di interpretare i desideri di bellezza
Se uscendo dal parrucchiere vi sentite più belle e sicure di quando siete entrate, è probabile che abbiano saputo soddisfare le vostre aspettative. Un taglio e un colore impeccabili e al passo con le tendenze, qualora non vi facciano sentire a vostro agio per strada, non sono necessariamente un lavoro ben eseguito.
4. Ambiente essenziale e privacy
Se la pulizia in salone è imprescindibile, un ambiente essenziale ed efficiente è sempre una garanzia di professionalità. La privacy è determinante: potersi ritagliare un momento di relax in uno spazio un po’ più appartato e senza stare ‘spalla a spalla’ con le altre clienti può dare la svolta a un’intera giornata.
5. Attenzione alla salute del capello
Prima di procedere con taglio, colore e trattamenti un bravo parrucchiere si prender il tempo necessario per analizzare lo stato di cute e capelli. Che lo faccia con l’aiuto di una tricocamera o semplicemente osservando cuoio capelluto e lunghezze, questa sarà la base per capire come procedere con il taglio e quale risultato si potrà ottenere con colore e decolorazione.
6. Cortesia e giusto prezzo
Sentirsi a proprio agio, permette di esprimersi e di scegliere liberamente cosa fare e cosa non fare. In questo senso, la cortesia del parrucchiere è un’arte: quella di mettere le persone in condizione di essere se stesse ed dire senza timori ciò che desiderano. Last but not least: anche i prezzi troppo elevati possono mettere a disagio… La democraticità dell’offerta è un valore ‘impagabile’ in un salone d’acconciatura.
7. Saper dire di no
Proprio come nelle autentiche amicizie, arriva sempre il momento in cui occorre avere il coraggio di dire di no. Assecondare l’altro non è sinonimo di affetto: è la disponibilità a dare il consiglio giusto quando serve che è determinante. Chi tiene davvero all’altro, sa quando è arrivato il momento di dissuaderlo da fare un errore.
Questo vale anche per il parrucchiere: se un taglio o un colore non vi donano, deve essere il primo a dirvelo. Quando i capelli sono stressati e danneggiati, sarà lui a dovervi sconsigliare decolorazione e servizi tecnici, anche a discapito del suo portafoglio. L’onestà, in questo come in altri ambiti, viene prima di tutto: è alla base della fiducia reciproca.