Lenire, idratare e, allo stesso tempo, rimuovere delicatamente i residui della desquamazione: sono queste le tre principali azioni combinate che uno shampoo per psoriasi del cuoio capelluto deve garantire a ogni lavaggio. Un compito non sempre facile, perché alla formulazione specifica si chiedono due risultati per certi versi contrastanti: da un lato quello di disinfiammare e umettare, dall’altra quello di purificare a fondo una cute già provata da prurito, bruciore, sensibilità e piccole croste.
Per raggiungere l’obiettivo è fondamentale che la formula dello shampoo presenti una corretta combinazione di ingredienti e attivi.
Riconoscere la psoriasi del cuoio capelluto

La psoriasi è una condizione cronica della pelle che si riconosce dall’infiammazione diffusa e dalla formazione di placche rosse o argento e squame. È causata da un’accelerazione anomala del ciclo di riproduzione delle cellule cutanee.
Dal momento che si può confondere facilmente con la dermatite seborroica, in genere caratterizzata da crosticine più untuose e di colore giallo, per la diagnosi corretta è sempre opportuno rivolgersi a un dermatologo.
Tra i sintomi che la contraddistinguono, ci sono prurito, bruciore, sensibilità cutanea e arrossamento. Questi fenomeni spesso coinvolgono anche fronte e orecchie e possono provocare, in alcuni casi, perdita temporanea di capelli.
Come scegliere lo shampoo
Lo shampoo può diventare un prezioso alleato per chi soffre di psoriasi del cuoio capelluto. Se la formulazione è adeguata, permette di tenere sotto controllo non solo il prurito, ma anche la desquamazione. Tuttavia, è determinante scegliere la formulazione più indicata.
Il primo passo è dare una rapida occhiata alla lista degli ingredienti. In caso di psoriasi, parabeni, solfati e profumazioni di qualsiasi tipo non devono comparire nella formula dello shampoo: rischierebbero di incrementare secchezza e desquamazione.
Anche i tensioattivi aggressivi, quelli, per intenderci, che producono grandi quantità di schiuma, possono intaccare i lipidi presenti sulla cute, seccandola. Dal momento che questi lipidi o grassi fanno parte del microbioma cutaneo che protegge la pelle, è bene scegliere shampoo con tensioattivi naturali, come per esempio quelli derivati dalla canna da zucchero. In questo modo, si eviterà di peggiorare la sensazione di bruciore e prurito. Ovviamente, sarà opportuno evitare di lavare i capelli con troppa frequenza: al massimo, due o tre volte alla settimana.
I cheratoriduttori
Tra gli attivi più efficaci degli shampoo per psoriasi del cuoio capelluto figurano i cosiddetti cheratoriduttori. Uno dei più comuni è l’acido salicilico. In combinazione con attivi naturali, come i derivati del ginepro rosso, svolge un’efficace azione esfoliante che permette di purificare il cuoio capelluto rimuovendo squame e placche.

Tra gli ingredienti più indicati, ci sono, inoltre, il piroctone olamina, utilizzato anche nelle formule anticaduta per le sue proprietà antinfiammatorie, gli estratti vegetali, come la stella alpina, dall’azione lenitiva, e il lattato di zinco. Se questi attivi appaiono sull’etichetta dello shampoo che vi accingete a utilizzare, siete sicuramente sulla buona strada.
Fate attenzione, invece, agli oli essenziali: dal momento che non è facile rimuoverli dal cuoio capelluto, soprattutto se infiammato e con piccole lesioni, andrebbero evitati. Sono da preferire formulazioni più leggere, idratanti, ma idrosolubili.